Che cos’è la marca da bollo?
Come può essere corrisposta l’imposta di bollo?
- Tramite pagamento ad intermediario convenzionato con l’Agenzia delle Entrate, il quale rilascia un apposito contrassegno telematico (per esempio il tabaccaio);
- In modo virtuale per chi ha richiesto l’apposita autorizzazione all’Agenzia delle Entrate;
- Per documenti rilevanti a fini tributari, direttamente tramite F24;
- Tramite il servizio @e.bollo (che rilascia una marca da bollo digitale) per le istanze trasmesse telematicamente ad un’amministrazione e per relativi atti e documenti.
Cos’è il contrassegno telematico?
- E’ un contrassegno che deve essere stampato su una carta adesiva (etichetta) con dimensioni 55×40 mm, prodotto ed erogato dall’Istituto Poligrafo e Zecca dello Stato;
- Il contrassegno telematico deve essere incollato sul documento che deve scontare l’imposta di bollo;
- L’emissione del contrassegno avviene, tramite intermediario abilitato (tabaccaio), dopo aver pagato l’imposta di bollo;
Qual è la misura del contrassegno?
La misura del contrassegno telematico è quella dell’imposta di bollo dovuta sul documento (ad esempio, 2,00 euro per le fatture non soggette ad iva, oppure 16,oo euro per ogni 100 righe di un contratto di locazione).
ATTENZIONE!
Cosa succede se non viene applicata la marca da bollo sul documento che la necessita?
L’obbligo di apporre il contrassegno sulle fatture o ricevute è a carico del soggetto che forma i predetti documenti, ma che sono obbligati al pagamento dell’imposta tutte le parti che sottoscrivono, ricevono accettano o negoziano il documento non in regola con il bollo.
Per esempio, il paziente che riceve la fattura ”carente” d’imposta dal medico, risulta responsabile del pagamento della differenza di imposta.
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