VACCINAZIONI IN AZIENDA
Opportunità per velocizzare la campagna vaccinale
Dall’inizio della campagna di vaccinazione anti COVID-19, è stata varata un’iniziativa di sanità pubblica, con l’obiettivo di adempiere alla realizzazione del piano vaccinale nazionale in maniera più rapida.
Si tratta di predisporre piani di vaccinazione in azienda, indirizzati a tutti i lavoratori e lavoratrici, indipendentemente dal loro contratto lavorativo e dalla loro età.
Il requisito essenziale per concretizzare questo progetto, è la disponibilità di vaccini.
Un altro elemento necessario per rendere effettiva questa proposta è quello di disporre di un’adeguata struttura organizzativa, in termini di risorse e spazi per tutte le fasi dell’iter vaccinale (fase preliminare, ambulatoriale e di osservazione post-vaccino). In concomitanza con questo aspetto bisogna tener conto anche dell’idoneità degli ambienti prescelti, che devono essere valutati dall’azienda sanitaria, con il fine di garantire sicurezza ai lavoratori e alle lavoratrici.
L’adesione al piano di vaccinazione è volontaria e deve essere necessariamente informata e consapevole, per tutelare la privacy dei/delle dipendenti e al fine di prevenire ogni forma di discriminazione o fraintendimenti. A questo proposito, però bisogna specificare che dal 1° aprile 2021, ai sensi del DL 44/2021, sussiste l’obbligo di vaccinazione per i lavoratori nel settore sanitario e gli operatori di interesse sanitario che lavorano nelle strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali, nelle farmacie e negli studi professionali. Di conseguenza, ad oggi la somministrazione del vaccino costituisce un requisito essenziale per esercitare la professione.
Un’impresa che dimostra la volontà di disporre di un piano di vaccinazione aziendale deve tener conto di alcune questioni imprescindibili:
- i costi per la realizzazione e la gestione dei piani aziendali sono interamente a carico del datore di lavoro;
- il tempo impiegato per la somministrazione del vaccino è equiparato al consueto orario di lavoro;
- secondo il Garante della privacy, il datore di lavoro non potrebbe avere informazioni sullo stato vaccinale dei propri dipendenti e di conseguenza non potrebbe reagire negativamente alla mancata adesione, nonostante tutto si attende un intervento legislativo che chiarisca questo dibattito.
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